Copyright, la Ue pronta a sciogliere il nodo Google News

Copyright, la Ue pronta a sciogliere il nodo Google News

Domani la Commissione Ue dovrebbe annunciare una parte dei provvedimenti sul diritto d’autore insieme ad altre novità che investono più da vicino gli operatori tlc.

Per quanto riguarda il copyright, stando ad alcune indiscrezioni riportate da Reuters la Ue vorrebbe dare maggiore potere agli editori in modo che questi possano esigere da Google & Co. il pagamento delle royalties anche per gli snippets delle notizie.

Il clima è molto teso.

Il vicepresidente della Commissione Ue, Andrus Ansip, annuncerà domani le ultime novità e finalmente si potrebbe scrivere la parola fine sull’annosa querelle che contrappone gli editori ai motori di ricerca.

Il dibattito si è infiammato lo scorso dicembre quando la Commissione Ue ha presentato le proposte sulla portabilità dei contenuti e sul commercio elettronico transfrontaliero.

Le nuove misure hanno, infatti, acceso nuovamente i riflettori anche sugli aggregatori di notizie e qualcuno già parlava di riapertura del caso Google News che ha determinato duri scontri in Europa, specie in Germania, dove sono stati adottati provvedimenti ad hoc anche se poi gli editori per non perdere traffico internet sono rimasti sulla piattaforma, e in Spagna dove, dopo l’approvazione di una controversa legge, la web company ha poi deciso di oscurare il servizio.

In altri Paesi Ue si sono trovate soluzioni diverse e molti governi hanno accettato di buon grado l’impegno di Google che ha istituito un Fondo per sostenere l’editoria digitale.

In Italia non ha trovato apprezzamento nemmeno il ddl Editoria, che stando a FNSI e Fieg lasciava inalterato il nodo Google News.

E’ giusto che agli aggregatori online di notizie possano disporre liberamente dei contenuti editoriali senza pagare alcuna royalties agli editori?

In attesa che la Ue presenti le linee guida della riforma del diritto d’autore e dei diritti connessi, attesa per il 21 settembre, sono già scesi in campo autori e artisti, anche italiani, per tutelare le proprie opere dai saccheggi degli OTT.

In campo pure un centinaio di europarlamentari che hanno chiesto a gran voce più tutela per gli autori.

Mentre sul fronte dell’audiovisivo, si è già creata una spaccatura all’interno della Ue e con l’industria sul principio di territorialità.

La situazione è spinosa.

Domani già sapremo qualcosa in più sulla direzione che intende prendere la Ue.

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