STARTUP-Leaf Space: un milione di euro per semplificare l’accesso allo spazio

STARTUP-Leaf Space: un milione di euro per semplificare l’accesso allo spazio

STARTUP-Leaf Space: un milione di euro per semplificare l’accesso allo spazio

Nuovi soci per Leaf Space, piattaforma di servizi per facilitare l’accesso allo Spazio da parte degli operatori di microsatelliti, la nuova frontiera della “Space Economy”.  RedSeed Ventures entra nel capitale di Leaf Space con un milione di Euro e un pool di investitori privati e istituzionali.

 Leaf Space, la startup lombarda costituita da Jonata Puglia, Michele Messina, Giovanni Pandolfi, Matteo Boiocchi e Caterina Siclari, che si propone di favorire l’accesso allo spazio da parte degli operatori di microsatelliti, annuncia l’ingresso di nuovi soci: RedSeed Ventures, in qualità di lead investor, con un pool di investitori privati e istituzionali (tra cui Como Venture, Key Capital e PoliHub).

Complessivamente, entra nelle casse della società un milione di Euro. I nuovi capitali verranno utilizzati per lanciare sul mercato Leaf Line, il primo servizio di telecomunicazioni interamente dedicato agli operatori di microsatelliti.

“Siamo molto soddisfatti dell’operazione appena conclusa, il mercato aerospaziale e dei microsatelliti in particolare è in grande espansione. L’Italia può vantare di essere la terza più importante industria spaziale europea e la settima a livello mondiale.  Il team di Leaf Space è formato da ingegneri aerospaziali che hanno già dato dimostrazione delle loro capacità tecniche ed imprenditoriali, siamo convinti che la partnership appena conclusa con noi possa dare quella spinta necessaria per la creazione di un campione italiano di grande successo” ha affermato Roberto Zanco, partner diRedSeed Ventures.

Leaf Space nasce nel 2014 con lo scopo di semplificare l’accesso allo Spazio agli operatori di microsatelliti. L’azienda è attualmente impegnata nella realizzazione del progetto Leaf Line: un innovativo servizio centralizzato di telecomunicazione satellitare che garantisce l’accesso ai dati spaziali in maniera molto più semplice, veloce ed economicarispetto alle soluzioni oggi disponibili. Leaf Line è solo il primo di una pipeline di servizi che l’azienda ha in programma di sviluppare per semplificare sempre di più l’accesso allo spazio agli operatori satellitari privati.

Dal punto di vista della tecnologia, il settore aerospaziale italiano conta già alcuni campioni nazionali come il gruppo Leonardo (Finmeccanica), il gruppo Thales Alenia Space e Avio, nonché alcuna startup di successo come D-Orbit. Il settore dei microsatelliti è in forte crescita, utilizzati per lo più per erogare servizi basati su immagini della Terra quali ad esempio: tracciamento navale (commerciale, turistico e militare), controllo della deforestazione, agricoltura di precisione, previsioni meteo, controllo delle catastrofi (incendi, terremoti, maremoti), monitoraggio dell’inquinamento atmosferico, controllo degli sversamenti illegali in mare e attività di search and rescue nei mari.

“Siamo orgogliosi di aver trovato una realtà tutta italiana che sostiene il progetto e la crescita aziendale. I nostri investitori ci stanno già supportando nello sviluppo del business e nella strutturazione dell’azienda. Abbiamo installato la prima antenna del network vicino a Milano e stiamo già ricevendo i primi dati dallo spazio. Operatori di microsatelliti da tutto il mondo ci hanno contattato e hanno già dimostrato un forte interesse verso il nostro servizio di telecomunicazione. Stiamo lavorando per garantire un accesso sempre più semplice e meno costoso alle informazioni provenienti dallo Spazio” ha dichiarato Jonata Puglia, CEO di Leaf Space.

“Leaf Space è un esempio del supporto che il Politecnico di Milano e PoliHub offrono per avviare un’ambiziosa iniziativa imprenditoriale: al team è stato affiancato un servizio di mentoring svolto da professionisti di provata esperienza industriale, in grado di offrire quegli elementi di verifica della fattibilità industriale che rendono Leaf Space un’iniziativa ad alto potenziale” ha aggiunto Stefano Mainetti, Consigliere Delegato PoliHub.

“Le competenze dei due Politecnici costituiscono l’ambiente ideale per lo sviluppo di iniziative come questa. Siamo lieti di essere al fianco di Leaf Space, startup nella quale ci ha colpito la forza imprenditoriale e la maturità con cui il team, giovanissimo, ha strutturato un piano capace di attirare capitali di entità significativa” spiega Marco Cantamessa, presidente di I3P.

In occasione di EXPO 2015, Leaf Space è stata riconosciuta come una delle migliori start up lombarde; è entrata nel programma di incubazione di I3P nel 2015, contestualmente all’apertura di una sede operativa a Torino; grazie al Premio Marzotto, ha beneficiato di un periodo di incubazione presso il PoliHub, lo startup district&incubator della Fondazione – Politecnico di Milano che ne è poi diventato socio, che ne è poi diventato socio; inoltre, ha ottenuto un finanziamento dalla Comunità Europea nell’ambito del programma Horizon 2020 destinato alle PMI.

RedSeed Ventures, lead investor dell’operazione, è la realtà di investimento di venture capital fondata e gestita dai due Managing Partners Elisa Schembari e Roberto Zanco. La società, nata da meno di tre anni, è al quinto investimento in start-up innovative. Tutte le aziende del portafoglio operano in settori altamente tecnologici, sono italiane ma servono mercati globali (oltre a quello aerospaziale, quello delle innovazioni industriali, dell’economia digitale e dei medical devices).
Chi è PoliHub
PoliHub è l’incubatore del Politecnico di Milano gestito dalla Fondazione Politecnico di Milano, con il contributo del Comune di Milano, mediante la società strumentale PoliHub Servizi Srl.

Chi è I3P
I3P è l’incubatore d’imprese del Politecnico di Torino. E’ uno dei principali incubatori europei e sostiene startup fondate sia da ricercatori universitari che da imprenditori esterni.
Fondato nel 1999, è una società costituita da Politecnico di Torino, Città Metropolitana di Torino, Città di Torino, Camera di Commercio di Torino, Finpiemonte e Fondazione Torino Wireless.

Ad oggi ha favorito la nascita di 193 imprese, che hanno ottenuto capitale di rischio per circa 40 milioni di Euro e generato oltre 1600 posti di lavoro e un giro d’affari di oltre 75 milioni di Euro nel 2014.
I3P offre alle startup spazi attrezzati, consulenza strategica e specialistica, e continue opportunità di contatto con investitori e clienti corporate.
In I3P possono accedere studenti, dottorandi, ricercatori, docenti del Politecnico di Torino o degli enti pubblici di ricerca, oltre che imprenditori o esterni interessati a sviluppare una startup innovativa con validata potenzialità di crescita. I settori di attività delle startup variano dall’ICT al Cleantech, dal Medtech all’Industrial, dall’Elettronica e automazione al digitale e in ambito Social Innovation.

Nel 2011, I3P ha lanciato TreataBit, un percorso di incubazione dedicato ai progetti digitali rivolti al mercato consumer, quali portali di e-commerce, siti di social network, applicazioni web e mobile. Adoggi Treatabit ha supportato 232 idee d’impresa, di cui 139 progetti sono online e 69 sono diventate impresa.
Promotore di importanti iniziative per il trasferimento tecnologico, l’incubazione e la crescita di impresa, l’attività di I3P si inquadra nelle strategie globali del territorio piemontese volte a sostenere la ricerca, l’innovazione tecnologica, l’innovazione sociale e la nuova imprenditoria.
Nel 2014 I3P si è classificato al 5° posto in Europa e al 15° al mondo nel ranking UBI Index (University Business Incubator) la classifica annuale degli incubatori universitari che ha preso in esame 300 incubatori di 67 paesi, valutandone l’attrattività e la creazione di valore per l’ecosistema e per i clienti.
Maggiori informazioni sul sito istituzionale: www.i3p.it